INTERROGAZIONE 5-07676 Michielon:

Presunte irregolarità in un concorso bandito dall'INPS.


Il sottosegretario Raffaele MORESE premette che in ordine alla questione sollevata nell'atto ispettivo sono stati acquisiti elementi informativi dall'ente interessato che passa ad illustrare.


Nel corso del mese di luglio 1998 l'ente, in applicazione delle prescrizioni della legge n. 449 del 1997, ha provveduto a determinare il fabbisogno triennale di personale necessario al raggiungimento degli obiettivi di servizio, quantificandolo in 36.672 unità.


In tale contesto, con riferimento al mese di giugno del 1997, venne individuata una carenza di personale quantificata in circa 3.650 unità, per la copertura della quale si è ritenuto necessario bandire dei concorsi.


Con lo stesso provvedimento su citato il Consiglio di amministrazione dell'istituto confermò l'impegno per favorire la stabilizzazione dell'occupazione delle unità impegnate nel progetto interregionale di lavori socialmente utili promosso dall'istituto a partire dal giugno 1997, per la proroga del quale era stata stipulata nel giugno 1998 una convenzione con il Ministero del lavoro ai sensi del decreto legislativo n. 468 del 1998.


Per conseguire gli obiettivi predetti si ritenne opportuno provvedere alla parziale copertura delle carenze di personale attraverso procedure di selezione rivolte a soggetti già impiegati, con contratti temporanei o con altre forme di utilizzo flessibile, presso pubbliche amministrazioni, quindi già in parte abituati ad operare in contesti funzionali tipici delle strutture pubbliche erogatrici di servizi.


Tale ipotesi di lavoro venne puntualmente portata a conoscenza del Dipartimento della funzione pubblica in sede di trasmissione dell'atto di programmazione del fabbisogno di personale. Allo scopo venne fatto riferimento anche alle unità impegnate nel progetto di lavori socialmente utili promosso dall'istituto nel corso del 1996 per sopperire parzialmente alle carenze di personale determinatesi a seguito del massiccio esodo seguito ai provvedimenti di riforma del sistema previdenziale.


Di conseguenza il consiglio di amministrazione dell'INPS ha deliberato, ai sensi dell'articolo 36, comma 4, del decreto legislativo n. 29 del 1993, l'indizione di un concorso per titoli ed esami a 1940 posti per la VII qualifica funzionale rivolto a lavoratori già impegnati con contratti temporanei oppure ad unità impegnate in progetti interregionali promossi da pubbliche amministrazioni, in possesso del diploma di laurea e che avessero già maturato esperienze in attività amministrative proprie della VII qualifica.


Al concorso in questione, il cui bando è stato pubblicato il 23 luglio 1999, hanno presentato domanda di partecipazione più di 3 mila candidati, dei quali solo 1791 sono stati ammessi alle prove scritte. Tali prove si sono svolte nel mese di novembre 1999 e a partire da maggio 2000 sono state avviate le prove orali cui sono stati ammessi 1790 concorrenti.


Tiene a precisare che la composizione della commissione di concorso comprende esclusivamente membri esterni all'amministrazione e che la correzione degli elaborati è avvenuta in tempi relativamente brevi attesa la possibilità dei commissari di determinare un calendario di sedute di correzione molto intenso.


Si sofferma quindi sul concorso indetto nel corso del 1998 per complessivi 394 posti della VII qualifica. Per esso sono pervenute oltre 30 mila domande che hanno determinato un allungamento dei tempi istruttori. La relativa graduatoria di merito è stata approvata dal consiglio di amministrazione nell'aprile scorso. Non si è ancora proceduto alle conseguenti assunzioni in attesa dell'emanazione del decreto di autorizzazione del Presidente del Consiglio dei ministri.


Secondo l'ente la differenza nei tempi di espletamento delle prove dei due concorsi presi in considerazione è da collegare esclusivamente alla diversa entità numerica dei candidati.


Mauro MICHIELON (LNP)
si dichiara insoddisfatto nonché indignato della risposta del sottosegretario.


Sono emersi fatti ancora più gravi rispetto a quelli da lui conosciuti ed esposti nell'interrogazione 5-06255 del maggio 1999.


Ritiene che si sia predisposto un bando ad hoc con requisiti talmente restrittivi che sembrano fatti su misura per i soggetti occupati in progetti di LSU presso l'Istituto stesso. Difatti, su circa 3 mila domande, sono stati ammessi alle prove scritte poco più della metà dei richiedenti.
Ancora più grave il fatto che la prova scritta sia stata in pratica superata da tutti i soggetti che vi hanno preso parte, segno di un atteggiamento smodatamente "benevolo" della commissione di concorso.


Non rinviene giustificazioni perché, per reclutare personale che debba essere impiegato con la stessa qualifica e con medesime mansioni, si proceda nell'arco di due anni a bandire due differenti concorsi, con requisiti per la partecipazione e con modalità di svolgimento delle prove sostanzialmente diversi.


Non convince la risposta del rappresentante del Governo nella parte in cui cerca di giustificare la differenza temporale di espletamento delle prove concorsuali.


Giudica singolare che l'Inps non sappia programmare il proprio fabbisogno di personale, poiché nel 1998 si bandisce un concorso per 394 posti di collaboratore e subito dopo, a distanza di un anno, se ne bandisce un altro per 1.940 unità. È impossibile che in pochi mesi sia sorta la necessità di circa 2 mila unità aggiuntive. Del resto, pur ammettendo la buona fede degli addetti, si tratterebbe di un errore madornale che conduce ad un inaccettabile sperpero di denaro pubblico.


Lamenta il fatto che l'Inps, al contrario di altri istituti previdenziali, non ricorre alle procedure di mobilità per soddisfare le esigenze di nuovo personale. Ciò nonostante le leggi finanziarie approvate negli ultimi anni prevedano espressamente una riduzione dell'1 per cento annuo del numero dei dipendenti pubblici.



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